Non si conosce la vera origine del nome. Secondo alcuni deriva dall’espressione dialettale, “al buta me al feugh”, che significa: “scalda – risveglia come il fuoco”. Secondo altri, invece, prende origine dall’emblema di un circolo, il Club del Buttafuoco, associazione che si occupa di valorizzare questa varietà di vino.
L’emblema è costituito da un ovale chiuso da due nastri rossi simboleggianti i due torrenti che delimitano la zona di produzione, il Versa e lo Scuropasso; al suo interno è rappresentato un veliero con le vele infuocate, che vuole rievocare la leggenda di una nave della Marina Imperiale austro-ungarica alla quale fu dato il nome, appunto, di Buttafuoco.
Sembra che i marinai della Buttafuoco, invece di occuparsi di contrastare l’esercito del Regno di Sardegna, prediligessero passare il loro tempo nelle cantine locali, mitigando i loro focosi animi e rendendoli propensi a operazioni di pace verso la popolazione locale.